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Che cos’è il mining e a cosa serve?


La blockchain è un libro mastro pubblico distribuito che registra tutte le transazioni.
Ogni operazione è collegata alla successiva creando una catena di record che vengono scritte appunto sul registro mastro.
Prima di poter registrare una operazione, visto che il registro è pubblico, ogni operazione deve essere convalidata dalla rete distribuita e decentralizzata altrimenti sarebbe possibile falsificare le transazioni.

Il Cryptomining è il processo di convalida delle transazioni di criptovaluta che utilizza il sistema di validazione chiamato PoW , proof-of-work.

Per validare ufficialmente il blocco e quindi la transazione, i miners dovranno competere per risolvere un problema matematico che richiede una alta potenza computazionale.

Il grado di difficoltà per validare un blocco viene aggiustato in funzione della potenza di calcolo di tutti i miner attivi. Più la potenza di calcolo totale è alta e più viene aumentata la complessità del problema da risolvere.

I miner vengono remunerati per svolgere questo processo di verifica, il primo che risolverà e validerà il blocco otterrà la ricompensa, di conseguenza, i miners sono in competizione chi ha più potenza di calcolo avrà più possibilità di risolverlo più velocemente.

Una volta che uno dei miner trova una soluzione, questo fornisce il risultato alla rete di miners in competizione per provare che il lavoro svolto sia corretto (da qui proof-of-work , prova del lavoro svolto ).
A questo punto gli altri miners ( nodi ) controllano il risultato per dare il consenso alla validazione del blocco il blocco che viene ufficialmente registrato alla catena di blocchi precedenti.

Questo processo consente di creare nuovi bitcoin, di certificare le transazioni sulla blockchain rende altamente sicuro il sistema da eventuali attacchi hacker.

Un attacco alla rete necessiterebbe di molta energia per vincere il potere computazionale del 50% della rete. Costi alti per rubare delle monete che perderebbero valore proprio per questa violazione.

Il ritmo di estrazione è controllato dalla variazione della complessità del problema matematico da risolvere che si adegua alla potenza di calcolo della rete come abbiamo accennato prima. In media ogni 10 minuti viene validato un blocco.


Quando Bitcoin è stato creato fu stabilito il limite massimo di 21 milioni di Bitcoin. Ogni 210.000 blocchi estratti, le ricompense si dimezzano. Questo significa che nel 2140 verrà estratto l'ultimo Bitcoin

Quindi nel 2140 non ci sarà più alcun Bitcoin da minare, a meno che il software Bitcoin non venga modificato, condizione altamente improbabile.
E quindi come faranno ad essere remunerati i miners che sono imprescindibili per il funzionamento del sistema?
Esiste un altro sistema di incentivi per Bitcoin, cioè le fee.

Le fee sono ricompense che si pagano quando si effettua una transazione.
Sono proprio le fee che permetteranno di mandare avanti il sistema, quando non si potrà più minare nessun Bitcoin le fee si alzeranno di valore

Quindi, anche se non verranno minati più bitcoin, comunque è prevista un’altra soluzione per incentivare i miner a rendere sicura la blockchain mantenendola attiva e funzionante.

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